Operaio folgorato: venerdì stop di tre ore per turno e presidio in largo San Matteo. Boccanera accusa: “Ci opponiamo alla intellettuale rassegnazione alle morti bianche”
TERAMO – Lo sciopero generale di tre ore per turno in tutti i settori produttivi locali (fatta eccezione per le attività dei servizi pubblici essenziali) è stato proclamato dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil per la giornata di venerdì 29 settembre. I lavoratori e i sindacalisti hanno organizzato anche un presidio a Teramo in largo San Matteo, dalle 11 alle 14.
“L’ennesima morte sul lavoro nella nostra provincia – scrivono i sindacati – ci impone un cambio di passo nell’affrontare i problemi della sicurezza dei luoghi di lavoro, fermarsi si può e si deve. Alla Famiglia di Gianluigi Ragni giungano le nostre condoglianze ma non si può più tollerare che si muoia sul e per il lavoro”.
Sulla tragedia di Valla San Giovanni e la morte per folgorazione sul traliccio elettrico dell’operaio 26enne di Campli, è intervenuto nel pomeriggio Marco Boccanera assieme al direttivo territoriale della Cisl di Teramo: “Continua la mattanza in una Comunità distratta. Ancora una morte bianca a Teramo. La vita di un operaio ventisettenne, spezzata nel pieno del proprio dovere, portata via da cause al momento da verificare. Ennesima vittima e ennesima occasione in cui si torna a parlare di “sfortuna” o di “tragica fatalità” continuando così in quella che appare una intellettuale rassegnazione, alla morte bianca. Sarà forse una maniera per non porsi troppe domande? Per non giudicarsi, prima di giudicare?
Per non urtare la sociale suscettibilità di un popolo ormai assuefatto a tale mattanza?
Bisogna dirlo, magari urlarlo una volta per tutte, non è mai la sfortuna, non è mai la fatalità a causare le morti bianche, all’ origine di esse, purtroppo, c’è sempre una mancanza, sia essa di strumenti o dispositivi di protezione, sia essa di formazione o sia essa di piena coscienza dei rischi che si corrono – scrive Boccanera -.
“Piangiamo dunque l’ ennesima vittima, ma per favore smettiamo di catalogarla sotto la solita voce “destino avverso“. Vogliamo vincere questa guerra? Iniziamo a chiederci, tutti nessuno escluso, cosa posso fare? Dove sbaglio? La classe Operaia non andrà mai in Paradiso sino a quando ci sarà questa riluttanza nell’affrontare seriamente la questione. È già cominciata la campagna elettorale per la Regione Abruzzo. Ora chiedete ai candidati cosa intendono fare di serio per combattere questo stillicidio. Altrimenti invece del voto raccomandateli per un posto in fabbrica. Ora i funerali di Stato fateli a questo innocente”.